Meditazione. La modalità del fare Vs la modalità dell'essere

Sapevi che esiste un altro modo divivere la tua vita”? O meglio di entrare in contatto con la realtà? Lo so, sembrano paroloni senza senso ed anche un po’ di stampo NewAge, ma è la pura verità.

Se ti chiedessi di andare da un punto A ad un punto B la tua mente costruirebbe in un tempo record la strada. Questo tipo di pensiero è quello che ci ha permesso di sopravvivere e risolvere problemi complicatissimi fino a raggiungere la Luna (forse)… ma non è l’unico modo “di pensare”.

Sei riuscito ad ascoltarlo? Allora, come ti sembra psinel nuovo nuovo su wordpress? E’ ancora agli inizi e mi scuso per la formattazione, le immagini che possono non essere complete ecc.

Pian pianino metterò tutto apposto e ci saranno un sacco di novità, perché questa piattaforma ci offre una valanga di vantaggi.

Sei riuscito a sentire la differenza fra la “modalità del fare” e la “modalità dell’essere“? Lo so non è facile, è come dire ad una persona che esiste un modo “altro” per vivere la realtà che ti circonda.

Ma in realtà questo modo “altro” è qualcosa che facciamo spessissimo quando siamo immersi nelle esperienze e le stiamo vivendo, momento per momento.

La “modalità del fare” quella che ci permette in questo momento di comunicare, di usare il web per avere un’interazione, per capire le parole che stai leggendo… insomma è la protagonista della nostra vita.

E’ quella con cui “facciamo costantemente i conti”…si tratta parafrasando un vecchio detto: “di un ottimo servo ma di un pessimo padrone”.

Cioè quando la usi a tuo servizio è eccezionale ma quando tu vieni usato da lei iniziano i problemi. “Cosa significa essere usati dalla modalità del fare?”

Significa credere di essere quella programmazione continua che circola nella nostra testa. Significa “credere ciecamente a tutte le tue ipotesi, giudizi, valutazioni e soprattutto simulazioni”.

La modalità del fare è ben rappresentata da uno dei capolavori della musica di tutti i tempi, un gruppo che può non piacere a tutti ma che ha segnato la storia della musica mondiale.

Sto parlando dei mitici Pink Floyd che nella loro breve ed intensa “Breathe (che tra le altre cose significa “respira”, cosa a noi molto cara …

in questo bellissmo brano c’è un pezzo che dice: “corri coniglio corri, scava la buca e dimenticati del sole…e quando una buca è stata fatta, non sederti è tempo per scavarne un’altra“.

Lo so magari stai pensando che il caldo mi sta dando alla testa, ma credo che in questa frase ci sia tutta l’essenza della “modalità del fare”.

E’ una modalità che non ti permette di godere delle cose che fai e raggiungi. Ed una volta che le hai raggiunte, ti spinge a raggiungerne di altre e di nuove. Ma non tanto perché siamo esseri altamente ambiziosi, ma perché siamo invasi dalla mentalità del “fare” e del “raggiungere”.

Ora, a molti questo non sembra ne una grande intuizione e ne un’intuizione utile…

…”Beh, se non avessi questo modo di pensare non potrei fare il mio lavoro” molti mi rispondono. Ma spesso si tratta di una sorta di scusa, le persone oggi, “non riescono a stare ferme”.

Personalmente valuto molto questo aspetto nel mio studio, e a volte mi basta sentire frasi del genere per avere una idea chiara del fatto che quella modalità rischia di diventare “un evitamento”.

“Facciamo perché fare evita il pensiero, evita di entrare in contatto pienamente con i nostri vissuti e le nostre emozioni”. Non a caso, molte persone che vanno in pensione, dopo poco entrano in una profonda depressione.

Possiamo pensare che sia perché hanno perso il loro “ruolo sociale” (e di certo non sarebbe sbagliato)…ma…

…è anche probabile che non siano state capaci di sviluppare la capacità di “essere” piuttosto che di “fare”. Tempo fa dicevo spesso “bisogna tornare ad apprendere come annoiarsi in modo sano”.

Nella “modalità del fare” sei costantemente preso e proiettato nel cercare di risolvere problemi e di trovare soluzioni.

Quando i miei colleghi hanno intervistato le persone per capire perché tendano a “ruminare” (continuare a pensare costantemente ad un argomento) la loro risposta è semplicemente disarmante: “perché continuare a pensare a quelle cose mi permette di risolverle”.

Pensaci, scommetto che ti è capitato più volte di avere un qualche problema, inizi a pensarci e dopo un tot di tempo “ecco che spunta la soluzione“.

Il nostro cervello è davvero incredibile, tra le altre cose, queste soluzioni tendono ad emergere nei momenti più strani, soprattutto quando non ci stiamo più pensando.

Purtroppo però, questo “continuare a pensarci” funziona con i problemi fisici e materiali, ma non per quelli emotivi e relazionali.

Continuare a chiedersi “come potrò stare meglio…o come potrò tornare a stare come stavo allora…ecc.”. E’ un ottimo modo per continuare a stare male e a pensare a quel determinato argomento ma senza trovarvi una reale soluzione.

Per questo Kabat Zinn afferma che:

la modalità dell’essere non ne migliore ne peggiore di quella del fare…è solo diversa…ed è l’antidoto a tutti i problemi generati dalla modalità del fare“.

In altre parole, per risolvere i problemi emotivi e relazionali, non possiamo affidarci a quello stesso stato mentale che li ha alimentati o peggio, fatti nascere.

Se vuoi saperne di più, leggiti “Ritrovare la serenità” è un libro un po’ pesante perché è dedicato alla depressione. Ma contiene una buona sintesi di tutti i concetti legati alla mindfulness e tanti esercizi per portare con te la presenza, in ogni istante della tua vita.

Allora, cosa ne pensi del nuovo blog? Siamo ancora in fase di test e potrebbero esserci dei piccoli problemi, soprattutto con la formattazione dei testi… mi scuso fin da ora… ma vederai quante super novità riuscirà a portare questa nuova piattaforma per psinel…

…aiutami a far crescere psinel, clicca su mi piace e condividi (con chi pensi possa esserne interessato) questi contenuti. E fammi sapere se ti piace la nuove veste di questo blog!

A presto
Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.