Hai mai sentito parlare di “psicologia positiva”? Se mi segui da tempo sicuramente si. E’ uno degli argomenti più presenti su psinel.

In poche parole si tratta di un modello di psicologia fondato sul benessere, rivolto alle potenzialità e non solo a ciò che “non va”.

Si esatto, assomiglia tantissimo alla nostra cara crescita personale, e oggi scoprirai le sue “misteriose origini”.

Buon ascolto e Buon Natale e Tanti Auguri a mia moglie 🙂

Uno modo bizzarro di vedere le cose

Da diversi anni sperimento gli esercizi della “psicologia positiva” su di me e sui miei clienti con risultati ottimi.

Ma ogni volta che mostro uno di questi esercizi mi capita spesso di guardare le facce attonite dei miei clienti.

I quali sembrano dirmi: “ok lo capito che sono qui perché soffro ma non ti sembra eccessivo trattarmi come un bambino?”.

Ok sto esagerando ma non è facile per tutti accettare che “una lettera di ringraziamento” possa realmente cambiarti l’umore… o cose del genere.

La psicologia applicata

Uno dei più grandi meriti di Martin Seligman e della sua “psicologia positiva” è di certo quello di aver spinto sul versante della psicologia applicata.

Vedi in ogni scienza esistono due aspetti: la parte detta di ricerca “di base” e la sua “parte applicata”. Esiste la fisica teorica (di base) e la fisica sperimentale (applicata).

In psicologia questo passaggio non era così chiaro, fino a 50 anni fa avevamo pochissimi strumenti per passare dalla “ricerca pura” alla “sperimentazione pratica”.

Seligman ha cercato di avvicinare questi due aspetti essenziali della ricerca andando verso il versante della “applicabilità” delle sue scoperte.

Il finanziatore segreto

Come hai ascoltato la puntata ruota attorno al racconto di Seligman sul suo “finanziatore misterioso” e di come ha ottenuto i fondi per gettare le basi della psicologia positiva.

Trovi tutta la storia nel suo libro “fai fiorire la tua vita” di cui abbiamo parlato anni addietro quando abbiamo visto il PERMA model (lo rivediamo tra poco).

Non sappiamo quanto sia vera la storia ma alcuni riferimenti sembrano dirci di si. La cosa più interessante è un’altra…

…il fatto che purtroppo spendiamo istituzionalmente troppi pochi soldi per la ricerca e i salti della conoscenza avvengono quando si investono grandi somme di denaro.

Grandi capitali

Come dicevamo Seligman ha sempre cercato applicazioni pratiche della propria ricerca, ti basti pensare al famoso modello delle 3P.

Che precede di decenni la formulazione della “psicologia positiva”. E credo che sia stato questo suo approccio a fargli raccogliere un mucchio di soldi per le sue ricerche.

Nella storia delle grandi scoperte ci sono sempre stati grandi capitali. E la maggior parte di queste scoperte sono di “ricerca applicata”.

I fisici sono rispettati non perchè conoscono le leggi della materia ma perché con quelle leggi ci hanno consentito di fare un mucchio di cose!

Tra sacro e profano

Seligman quindi è sempre stato fra “sacro e profano” all’interno della sua Università ma è allo stesso tempo sempre riuscito ad affermarsi.

Mentre chi si occupava (e si occupa) di ricerca di base in psicologia viene osannato a livello accademico, chi si occupa della parte applicata viene spesso denigrato.

In realtà “l’una non potrebbe esistere senza l’altra” e viceversa. Una teoria senza la sua applicazione non ha senso ed è vero anche il contrario.

Cioè una tecnica pratica senza una teoria non è migliorabile. Se non sai perchè funziona ciò che fai come fai a migliorarlo?

La crescita personale e la psicologia positiva

Visto che la “psicologia accademica” è sempre stata un po’ allergica alla parte applicativa, le ricerche di psicologia positiva hanno trovato ampio spazio altrove.

E per “altrove” intendo nel campo della crescita personale, fra coach, counselor e formatori di ogni genere ed estrazione.

Questo perché le sue scoperte sono: semplici da comprendere, semplici da utilizzare, al di fuori dei circuiti accademici e funzionano.

Si perché avendo il piede “in più scarpe” Seligman ha realmente fatto una valanga di ricerche su questo campo.

Seligman ha attraversato la storia della psicologia

Quando parlo ai colleghi dei collegamenti fra psicologia e crescita personale spesso storcono il naso come per dire:

”Si ma quanto sono serie queste ricerche e queste persone?” Ed in parte hanno ragione visto che ci sono un sacco di fuffa coach la fuori.

Ma quando parliamo di psicologia positiva e di Martin Seligman allora sono in pochi ad obiettare perché siamo di fronte alla storia della psicologia.

Seligman infatti non è solo il fondatore della psicologia positiva ma è stato uno dei pionieri della moderna psicologia.

Il pensiero conta o non conta?

Giusto per citare una delle grandi scoperte di Seligman ti basta pensare che quando lui lavorava con i “topi” in laboratorio si osservava solo il comportamento.

Non era considerato scientifico fare ipotesi legate “al pensiero” e a strutture “cognitive” perché non direttamente osservabili e misurabili.

Era l’epoca del comportamentismo nord americano. E la sua scoperta dello “stile attributivo” ha traghettato la psicologia inserendo  l’importanza del “pensiero”.

Oggi per fare i fighi lo chiameremmo “il mindset” cioè l’atteggimaneto Mentale con cui affronti le sfide della vita.

La mentalità

Oggi è tanto noto il concetto di mindset “di mentalità” in particolare quello coniato da un’altra famosa psicologa Carol Dwek.

Ma come si sa lo sappiamo da sempre che “non soffriamo per ciò che ci accade ma per le opinioni che abbiamo su ciò che ci accade” (Epitteto).

Selimgan è stato fra i primi a formulare una teoria scientifica sul mindset che lui ha definito “stile esplicativo”.

Cioè il modo con cui tendiamo a spiegarci gli eventi negativi che ci capitano. Le 3 P Persistenza, Pervasività e Personalizzazione.

Dal laboratorio alla vita

Come dicevamo prima Seligman è noto per avere questo piglio pratico che in termine tecnico si chiama “applicato”.

Ha scoperto le 3P osservando il comportamento animale in condizioni di impotenza appresa, come abbiamo visto diverse volte.

Trasportando le sue intuizioni anche sugli esseri umani scoprendo che il modo con cui spieghi gli eventi negativi che ti capitano influenza Rivela la tua predisposizione all’impotenza appresa o meno.

Chi vede gli eventi come modificabili (non persistenti), limitati in un contesto specifico (non pervasivi) e non completamente dipendenti da se stessi (non personalizzato), ha uno stile positivo.

Diverse fasi della “psicologia positiva”

La psicologia positiva nasce nel 2001 come dicevamo, quando Seligman riceve un botto di soldi da un misterioso fondo (l’Atlanthics).

Ma le ricerche precedenti, come quella sullo “stile esplicativo” non vanno completamente in pensione.

Così nel suo secondo libro più importante “la costruzione della felicità” passa dal concetto di “ottimismo a quello di felicità”.

Ed infine, con il PERMA model (Flourish) passa dal vago concetto di “felicità” al costrutto più preciso di “benessere”.

Il pericolo del “monismo”

Seligman si accorge di star facendo lo stesso errore che hanno fatto molti pensatori del passato: quello di credere che la felicità possa avere un’essenza.

Una sorta di indice assoluto in grado di misurare la felicità, per lui era la soddisfazione della vita misurata su una scala da 1 a 10.

Osservandola si rende conto che la scala è esageratamente influenzata dallo “stato emotivo del momento”.

Così passa al costrutto di “benessere psicologico”, aggiungendo alle 3 variabili precedenti (emozione positiva, coinvolgimento e significato) anche “buone relazioni” e realizzazione.

PERMA

Positive emotion: Per sviluppare una buona psicologia positiva, bisogna coltivare le emozioni positive. Senza ingannarti ma imparando a riconoscerle e a richiamarle.

Engagement (coinvolgimento): quanto sei coinvolto nelle cose che fai nella tua vita? Sul lavoro? Con il tuo partener?

In altre parole, quanto “flow” provi durante la tua giornata?

Relation (relazioni): la qualità delle relazioni che hai determina il benessere psicologico che provi. Anche questo è ultra provato scientificamente.

Si può predire la caduta in depressione di una persona (e le sue conseguenze) analizzando le relazioni che possiede.

Meaninig (significato): quanto significato c’è nelle cose che fai? In altre parole, hai un “perché” delle cose che fai?

Se non lo hai trovalo, ne va del tuo “benessere psicologico”.

Accomplishment (realizzazione): intesa come “riuscita” in qualcosa che per noi è importante, non significa solo raggiungere gli obiettivi ma è sapere di star seguendo i propri valori con feedback concreti.

Dal soggettivo all’oggettivo

Nel primo modello di “felicità”, basato su “emozioni positive, significato e coinvolgimento” è evidente la soggettività.

Nel senso che sono 3 fattori altamente soggettivi che possono non aver alcun riferimento reale. Puoi sentirti bene, nel flusso e con significato senza interagire con la realtà.

Mentre nel PERMA model devi davvero avere buone relazioni e devi realmente realizzare qualcosa per ottenere il “benessere”.

Ti sembra una differenza piccola? Inoltre devi sapere che le cose stanno ancora cambiando.

La psicologia positiva ed il cognitivismo

Come ti raccontavo Seligman è stato uno dei pionieri del cognitivsmo e non a caso ha lavorato a stretto contattato con Aron Beck.

Beck è stato il fondatore della terapia cognitivo-comportamentale e da lui Seligman ha preso tantissimo per i suoi studi e le sue applicazioni.

Oggi il cognitivsmo si è aperto ad una “nuova ondata” che include aspetti come la mindfulness.

Invece di ingaggiare una lotta con i pensieri che non ci piacciono “impariamo a gestirli”, proprio racconta Seligman nei suoi testi.

I “punti di forza del carattere” e la meditazione

Condlcudo questo lungo post natalizio con l’ultimo testo che ho studiato quest’estate, pensavo fosse l’ennesimo “programma di mindfulness”.

Ed invece ho trovato materiale davvero importante che condivido solo con chi come te mi sta leggendo fino a qui.

Con un pizzico di orgoglio ti dico che Psinel è stato sicuramente fra i primi a parlarti del VIAS con estremo interesse.

Quando usci mi catturò tantissimo il fatto che potesse essere una sorta di Anti-DSM ma in realtà è tutt’altra cosa.

VIAS

In breve il VIAS è una classificazione dei “punti di forza” dell’essere umano, raccolti con migliaia di questionari. Qui trovi il test che puoi fare gratuitamente (è in inglese).

Attorno a questa raccolta sono stati creati diversi esercizi per scoprire, sviluppare ed espandere i propri punti di forza del carattere.

Ed indovina? Hanno fatto anche un metodo basato sulla mindfulness che unisce insieme VIAS e MBSR.

Lo hanno chiamato MBSP Mindfulness-Based Strenghts Practice: meditazione mindfulness e pratica dei punti di forza.

Avremo tanto di cui parlare…

Come vedi gli argomenti per il 2018 non ci mancano e sicuramente approfondiremo questo splendido mondo della psicologia positiva.

La prossima settimana forse riuscirò a postare un piccolo podcast dedicato all’insegnamento e anche li ci sarà lo zampino di questi studi.

Che dire… Ti auguro un sereno e felice Natale!

Genna


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.