tenacia-flessibilità-successo

Ti è mai capitato di guardare un tizio con una bella macchina (o qualsiasi altra cosa sia di tuo gusto) e pensare “che razza di maledetto fortunato” o qualcosa del genere?

Troppo spesso dimentichiamo di pensare al processo che sta dietro quel risultato. Ogni processo richiede tenacia e flessibilità, che sono l’opposto della testardaggine…buon ascolto.

Allora “ti ho convinto”? Ogni risultato nasconde un processo ed ogni processo è sostenuto da sforzi continui e ripetuti, da tenacia, flessibilità e resilienza.

Per flessibilità intendo due cose, la prima è resilienza, cioè la famosa capacità di rialzarsi dopo aver preso una battuta d’arresto, e la seconda è legata alla consapevolezza, come hai sentito nel podcast.

Vera tenacia = persistenza + consapevolezza + resilienza

Ecco la formula segreta, banale vero? Ma quanti sono davvero disposti ad impegnarsi seriamente per ottenere ciò che desiderano?

Negli anni ho conosciuto persone davvero talentuose: chitarristi stratosferici, comunicatori eccellenti, allenatori e sportivi di altissimo livello.

Ma solo poche di queste persone hanno raggiunto livelli davvero alti, magari trasformando quella loro professione in un’arte.

Coloro i quali sono riusciti in questa impresa erano tenaci, consapevoli e resilienti

No, da dove parti non conta moltissimo. Ho conosciuto musicisti che a 12 anni erano già fenomenali, ragazzi che a 14 anni avevano già pubblicato 2 romanzi, eppure pochi fra questi hanno “scalato le vette della propria specialità”.

Solo quelle persone che sono state costanti, quelle persone che non si sono arrese alle varie difficoltà della vita, hanno davvero raggiunto risultati straordinari.

No tranquillo non ti sto chiedendo di diventare “il Maradona del tuo settore” ma semplicemente mettere sul tavolo una verità a cui a pochi piace pensare. Cioè…come dice il saggio

“Se vuoi grande risultato tu deve fare grande culo!” 🙂

Nella nostra piccola Italia siamo troppo abituati a pensare che se uno raggiunge certi risultati non è per “il mazzo che si è fatto”. Ma è “stato fortunato”; è nato nella famiglia giusta; ha sfruttato al meglio i tempi, ecc.

Siamo ancora fermi alla mentalità “feudale”. Dove se uno aveva di più era dovuto alla fortuna, all’appartenenza a qualche famiglia o gli era stato fatto qualche regalo segreto dal principe di turno. Insomma…nessuna meritocrazia!

Non posso dirti che tutto questo sia pura fantasia. Viviamo ancora in un mondo “semi-feudale”, dove poche famiglie nel mondo detengono il 50% della ricchezza. E’ tutto vero! Però questo non significa che tu non ti debba impegnare in ciò che fai e che tu debba cercare “la via facile”.

Il risultato è che milioni di ragazzi cercano la fama attraverso il “Grande Fratello” o cose del genere. Meglio avere il “giusto colpo di culo” piuttosto che impegnarsi davvero.

Ti racconto una storia di Gossip che forse non conosci. Sai chi è Luca Argentero? E’ attualmente un giovane attore italiano molto quotato. Sapevi che è uscito dal Grande Fratello?

Al contrario di molti, Luca Argentero, invece di girare le varie discoteche a fare serate e marchette nei vari programmi televisivi, è andato in America a fare scuola di recitazione. E a quanto pare l’ha fatta proprio bene.

Luca ha sfruttato quella formula segreta della fortuna che più volte ti ho citato:

Fortuna= preparazione (e tenacia) + opportunità

In questa formula c’è solo un termine completamente sotto il tuo controllo, indovina quale? Bravo, la tua preparazione. Ed è chiaro che anche le opportunità si possono più o meno andare a cercare, ma senza la preparazione… non si fa niente!

Ok, non tutti nascono con l’aspetto di Luca Argentero. Però se lui non avesse proseguito i suoi studi come attore (si perché è anche Avvocato per essere precisi) non credo avrebbe fatto molta strada.

Questo mi fa venire in mente quegli sportivi tenaci che, nonostante non facciano parte delle “prime squadre” si allenano con costanza come se dovessero essere sempre titolari in campo.

Ed indovina chi sceglie il mister se c’è una opportunità? Sceglierà chi gli è simpatico oppure chi si è fatto il mazzo diligentemente e quindi si è preparato? Beh la risposta è facile!

Anche nello sport ci sono persone davvero talentuose, che nascono per fare quello. Ma se non si allenano e non si preparano difficilmente otterranno dei risultati. In poche parole “di Maradona ce ne è stato solo uno”.

E per “Maradona” intendo una persona così geneticamente predisposta a fare quella cosa, da avere davvero poco bisogno di allenarsi. Tuttavia niente mi toglie dalla mente che il buon Armando abbia passato le sue 10000 ore a giocare a pallone.

Ti ricordi la teoria delle 10000 ore? In questi anni mi sono divertito a raccogliere quelle ricerche che tiravano fuori dei “numeretti interessanti”.

Dalle 10000 ore per raggiungere la maestria, alle prime 20 ore di allenamento per iniziare ad apprendere qualsiasi abilità, fino ai 60 giorni per consolidare un’abitudine.

Tutte queste ricerche possono essere sintetizzate in una sola parola: tenacia!

Quei “numeretti” non contano quanto l’idea di dover essere tenaci nei confronti dei nostri obiettivi personali.

Purtroppo però, come hai sentito nel podcast, la tenacia è la sorellastra della “testardaggine”, la quale “si spaccia per la tenacia”. Si lo so che nel liguaggio comune queste due parole sembrano sinonimi, ma per me non è così.

La tenacia implica consapevolezza mentre la testardaggine, al contrario, è quasi sempre inconsapevole. O meglio, chi è testardo diventa inconsapevole delle variabili “messe sul piatto”.

Torno a parlarti del “Grande Fratello”. Immagina un tizio che pensa di essere portato per la recitazione e che per qualche motivo riesce a partecipare a qualche reality. Quando avrà abbastanza popolarità cercherà probabilmente di fare l’attore.

Ma se non diventa consapevole del fatto che la predisposizione non basta, e che deve mettersi a studiare per apprendere, non farà molta strada.

La tenacia implica una spudorata schiettezza con se stessi!

Senza questa “schiettezza” non si sviluppa la capacità di guardare al di fuori dei propri schemi mentali. E questo ci porta a diventare testardi, a non voler guardare tutta quella fatica necessaria per poter raggiungere ciò che desideriamo.

A questo proposito voglio mostrarti un video molto interessante di Marco Montemagno, uscito praticamente lo stesso giorno che ho iniziato a progettare questo podcast, sincronicità?

L’hai visto? Sono anni che in un modo o nell’altro ti dico queste cose, ma il grande Monty le ha dette molto meglio e in una manciata di minuti. Mi piace in modo particolare quel …

…”chilometro di merda da attraversare”!

No, non si tratta di una svolta verso il “pessimismo” ma verso una sorta di “realismo” che nella crescita personale c’è poco e come dice Montemagno “è poco sexy”.

Sono anni che ti racconto che farebbe molto più successo un podcast che dice: “ecco il segreto che ti permetterà di raggiungere tutti i tuoi obiettivi in 5 minuti attraverso le energie nascoste che liberai grazie alla forza del tuo pensiero”.

Tradotto: “ecco una bacchetta magica che ti fa raggiungere ciò che vuoi senza alzarti neanche dal letto”!

E’ questo ciò a cui ci ha abituato il marketing che sta dietro la crescita personale. Promesse di raggiungere i nostri risultati attraverso delle scorciatoie.

Attenzione, è vero che studiare strategie e metodi di crescita personale ti da “delle scorciatoie”…da un certo punto di vista. Anche se in realtà ti da “delle strutture”, delle mappe da seguire.

Ma le mappe non corrispondono mai alla realtà!

Tutti possiamo imparare delle tecniche di allenamento meravigliose, magari le stesse che hanno portato Michael Jordan al successo, ma questo non ci garantisce il “successo”.

Se conosci la storia di Michael Jordan sai che razza di culo si è fatto per diventare chi è! Di certo studiare e seguire le sue orme ti aiuterà, ma se non alzi il culo non accadrà nulla. Questo è il segreto dei segreti che i marketer della crescita personale non ti dicono!

Perché è faticoso, come tutte le cose meravigliose che impariamo. In questo momento tu stai leggendo, questa abilità ha richiesto molta fatica, anche se probabilmente non te lo ricordi, è stato difficile imparare a mettere assieme queste lettere e dargli un significato.

Eppure, senza questa abilità la tua vita sarebbe molto limitata. Oggi, mentre leggi, vedi solo il risultato e non tutto il processo che lo ha generato.

La maggior parte dei bambini impara a leggere facilmente, non solo perché hanno una mente rapida e plastica, ma perché non sanno ancora cosa significa “fallire” e vedono questo duro compito come un “gioco”.

Fortunatamente “non è mai troppo tardi” al contrario di quanto pensino le persone. Se vuoi imparare una qualsiasi abilità o raggiungere un qualsiasi obiettivo… non è mai troppo tardi!

Ovviamente se hai 50 anni e vuoi partecipare alle olimpiadi, forse è troppo tardi… ma per tutto il resto, attraverso uno sforzo tenacie e continuativo puoi raggiungere risultati incredibili nei prossimi anni.

Ma questo sforzo deve essere flessibile!

Per flessibilità intendo la capacità di notare che cosa ci succede attorno e modificare i nostri sforzi in base a questi eventi. Il che non significa cambiare bandiera in base a dove soffia il vento!

Ma significa semplicemente essere consapevoli che le azioni ripetute senza consapevolezza, quindi senza guardarsi dentro e fuori, si trasformano in testardaggine.

Chissà se sei stato così tenace da leggermi fino a qui, continueremo questo discorso anche nel Qde.

La parola d’ordine è quindi tenacia, capacità di andare avanti nonostante le avversità. Questa è una abilità che può essere incrementata, si hai capito bene puoi migliorare la tua tenacia…come?

Allenandola ogni giorno! Facendo ogni giorno quel passetto che ti porterà a percorrere le famose 10000 leghe. (spero tu abbia colto la citazione;))

Ed anche la flessibilità è “allenabile”… pensa ai materiali. Che cosa devi fare per rendere un materiale maggiormente flessibile? Devi sottoporlo a ripetute sollecitazioni non troppo intense che lo spezzino e non troppo deboli che non lo ammorbidiscano.

Questo concetto è noto anche come resilienza

Ma nella metafora della resilienza, il materiale “ritorna alle sue dimensioni normali”. La definizione di persona resiliente è “colui il quale è in grado di rialzarsi dopo aver preso una batosta”.

Ne abbiamo parlato molte volte ma quando perseguiamo con tenacia un obiettivo mi piace più pensare al concetto di flessibilità. Perché essere flessibili implica sia la resilienza che la capacità di adattarsi.

Quando riceviamo battute d’arresto non ritorniamo alla forma originaria

Quando qualcosa non va come previsto, difficilmente recuperi la struttura precedente. Un po’ perché cerchi di adeguarti alla situazione ed un po’ perché cerchi di evitarla nel futuro.

Se continui a prendere le stesse batoste devi probabilmente imparare qualcosa di nuovo. L’idea di persistere per ottenere risultati va oltre quella di resilienza. Abilità che sviluppi spontaneamente quando persisti verso un obiettivo.

Più insisti con presenza e flessibilità e più diventi naturalmente resiliente 

Una resilienza genuina, perché se ci pensi bene, anche i materiali che tornano alle loro dimensioni originarie, alla fin fine…sotto sotto, a livello molecolare, subiscono dei cambiamenti.

Mentre persisti tieni a mente che l’unica cosa certa… è il cambiamento!

Fammi sapere che cosa ne pensi. In quali campi sei stato davvero tenace ed hai portato a casa “il tuo risultato”? E in quali campi ti piacerebbe esserlo di più? Lascia un tuo commento qui sotto.

Alla prossima
Genna

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Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.