Ciao,

ti sei mai chiesto quanto siano importanti le relazioni con le persone che ti circondano?

A meno che tu non viva in cima all’Himalaya oppure che tu sia un’adolescente ribelle, di certo ti sarai reso conto che spesso la qualità delle relazioni decreta la qualità della tua vita. Nella ANL di questa settimana ti parlo si un semplice esercizio per accrescere la tua consapevolezza nelle relazioni sociali…

 

Sei riuscito ad ascoltarlo? Nulla di trascendentale per chi ha dimestichezza con la psicologia e con la crescita personale. Il concetto chiave qui è quello di mentalizzazione, che come hai sentito può essere espresso in mille modi diversi. Ed in effetti ha diversi significati in base al contesto in cui si parla di questo processo. Per semplicità usiamo la definizione che ci da Wikipedia:

Tenere a mente la mente propria ed altrui” in altre parole riuscire a dare un significato alle relazioni dando senso ai propri pensieri e a quelli degli altri.Si tratta di un processo naturale che mettiamo in atto per comprendere ed accettare le cose che ci accadono nelle nostre interazioni. Molti di questi processi di “attribuzione di significato” sono consci mentre altri sono “inconsci”…

…inconsci nel senso che non ci portiamo spesso l’attenzione. Se ad esempio ti chiedessi cosa ne pensi del tuo “fruttivendolo” o del tuo “panettiere”di certo sapresti darmi subito una risposta. Ma se ti chiedo di dirmi “come pensi che lui ti veda” ecco che devi sforzarti maggiormente. Devi metterti nei”suoi panni” e immaginare cosa pensa ed estrarre la tua rappresentazione di quella relazione e…

…più spesso di quanto non si creda  questo tipo di rappresentazione, quando indagata, non è del tutto cosciente. A quanto pare renderla esplicitaci fa bene e ci permette di “collocare al meglio”le nostre rappresentazioni interiori…ecco a cosa serve questo esercizio, a diventare più conscio di come costruisci queste rappresentazioni.

Per dirtela in termini piennellistico si tratta di un processo di analisi delle proprie mappe con l’intento esplicito di renderle più flessibili e complete. Prima di tuffarci nella struttura dell’esercizio ti avverto che anche se sembra una”cosa facile” non lo è affatto. E se la trovi più che difficile ti invito ad evitare il livello più profondo della relazione…

…ecco la struttura dell’esercizio:

 

Hai visto le slides? Ringrazio Chiara per la sua collaborazione 🙂 come hai visto si tratta di un esercizio davvero semplice, del tutto simile ad un compito di “cambio delle posizioni percettive”cioè del metterti nei panni degli altri. Questo che tu lo voglia o meno lo fai sempre, anche se non hai un rapporto diretto con quella persona…

…così se mi segui da un po’ probabilmente ti sarai creato una “teoria della mia mente” cioè di come penso e l’avrai certa in base ai tuoi desideri e alle tue aspettative. Ovviamente più mi conosci e più e probabile che quella teoria abbia aspetti reali perché presi dalla tua esperienza. Mentre al contrario, meno mi conosci e più “ci metti del tuo” in base alla tua personalità.

Allenarti a mettere in discussione le tue teorie della mente ti fa benissimo:) che tu lo voglia o meno costruisci queste rappresentazioni come farebbe uno scienziato. Raccogliendo dati, formulando ipotesi e cercando di verificarle sul campo. Questa è una delle più grosse sfighe di chi fa il mio lavoro.Cioè il fatto che tutti abbiamo delle teorie psicologiche su come si comporta la gente attorno a se…

…sono teorie che a volte hanno davvero dato enormi contributi nel campo della psicologia. Ma su 100000 teorie che costruisci ogni giorno, in realtà pochissime sono realmente attendibili. Perché? Perché siamo pigri ed una volta creata una teoria difficilmente la vogliamo abbandonare (questo vale anche per i”veri” scienziati). Ecco perché ci torna utile il pensiero popperiano di continua falsificazione…

…ma questa è un’altra storia:) per ora svolgi questo esercizio e fammi sapere se è emersa qualche tua teoria di cui prima non eri pienamente consapevole.Se ci riesci “hai fatto bingo” cioè hai realmente fatto quell’allargamento della consapevolezza che oggi molti miei colleghi chiamano mentalizzazione. Un modo moderno per dire ancora una volta:

Conosci te stesso questo esercizio, per quanto banale possa apparire può spingerti ad una mentalizzazione profonda. Fallo per gradi, passa prima in rassegnale relazioni “lontane” e pian piano quelle più vicine e fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento qui sotto o nel podcast di iTunes…e se ti è piaciuto l’esercizio sentiti libero di condividerlo sui tuoi social.

A presto
Genna

Ps. A questo link trovi l’articolo di Denny di Ipermind.com di cui ti ho accennato nella ANL…buona lettura 🙂


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.