Se ti dicessi che la “psicologia” è una materia per deboli cosa penseresti? Che tu ne sia appassionato o meno scommetto che non suona proprio bene.

E’ come dire che la medicina è fatta per “i deboli”, anche se questa analogia sembra calzare maggiormente è solo un’illusione.

In questa puntata voglio portare un po’ di acqua al mulino della mia professione, ed è acqua che oggi tutti dovremmo valutare…

 

Lo psicologo dottore dei deboli

 

Ne parlo da anni soprattutto con il collega e amico Luca Mazzucchelli di questa faccenda: le persone si vergognano quasi di dire che vanno dallo psicologo.

Eppre sono fiere di raccontare di avere un personal trainer, un coach e anche di aver speso migliaia di euro per un corso motivazionale.

Prendono i certificati che hanno ricevuto dopo la “camminata sui carboni ardenti” e l’appendono fieramente in ufficio, come una sorta di trofeo.

Ed è un pò come se qualcuno prendesse le ricevute dello psicologo e le mettesse in bella vista per dire: “guarda, anche io lavoro su me stesso per migliorarmi”.

E invece se qualcuno trovasse le ricevute del tuo psicologo cosa penserebbe davvero? “Poverino sta soffrendo, ha bisogno di aiuto, ho sempre pensato che fosse debole”.

 

La psicologia clinica

 

L’aspetto clinico della psicologia è in assoluto il più conosciuto, questo non è dovuto solo ai film di Woody Allen e alla passione per i ricchi americani degli anni 50 per la psicoanalisi.

Ma è dovuto al fatto che l’applicazione più interessante della psicologia è stata proprio quella clinica, perché è realmente efficace, per quanto si possa credere.

Non sto parlando della psicoanalisi (che ha i suoi meriti) ma dei moderni protocolli di intervento che funzionano molto bene.

Quando la psicoterapia si impose come alternativa ai presidi medici della antiquata psichiatria, negli anni 60 del Nord America, la parola “terapia” era sinonimo anche di crescita personale.

Era una ennesima riprova di indipendenza umana, del fatto di potersi autodeterminare. Nasce in quegli anni la psicologia umanistica che si distacca dai dogmi del passato.

 

Le psicologie

 

Oggi parlare di una singola “psicologia” è praticamente impossibile ce ne sono davvero tante (se non troppe) ma una cosa le accomuna tutte, o almeno dovrebbe farlo.

Ed è il metodo di indagine o chiamandolo con il suo vero nome “il metodo scientifico” che vi sta alla base.

Abbiamo più volte parlato del “metodo scientifico” in psicologia e nella crescita personale per cui non mi dilungherò ma una cosa è certa, il metodo di indagine è lo stesso.

Questo metodo prende da tutte le parti: dal metodo classico per alcune parti della psicologia, dai modelli statistici più avanzati, sino alle comparazioni tra specie.

Esiste tutta una “psicologia comparata”, cioè di come cercare di capire la psiche umana attraverso lo studio di altri animali. Insomma ne esistono davvero tantissime!

 

Il più grande problema della psicologia

 

Quasi sicuramente uno dei problemi più importanti della psicologia è il fatto che “ci sentiamo tutti un po’ psicologi”, come abbiamo visto in questa puntata.

Noi la chiamiamo “psicologia ingenua”, ma non è una “ingenuità negativa” è solo un modo per definire qualcosa che non si conosce.

La maggior parte delle scoperte più interessanti nel campo psicologico sono contro intuitive, cioè vanno contro il senso comune.

Mentre la maggior parte della gente è convinta di conoscere che cosa pensa, suo cugino, il barista sotto casa e il suo partner, noi psicologi sappiamo “di non sapere”.

Lo so sembra una “paraculaggine” ma ti assicuro che non è così, anzi i miei colleghi che pensano di sapere, che credono di leggere nella mente degli altri, sono tra le persone più pericolose al mondo.

 

Io posso leggerti nella mente

 

Chi si convince di poter capire gli altri al volo perché ha studiato psicologia o perché ha letto qualche libro, o peggio dopo aver visto “Lie to me”, fa un disservizio alla psicologia.

Gli psicologi, proprio perché conoscono la complessità della materia sanno anche le loro conoscenze, per quanto ultra mega avanzate, non gli consentono di leggere “nella mente del prossimo”.

Cosa che resta come sembra appannaggio delle persone, e infatti tutti i miei collegi si saranno sentiti dire una volta nella vita: “Ah fai lo psicologo? Allora sai cosa penso vero?”.

No la psicologia è una scienza che come tale cerca di descrivere dei fenomeni e più difficilmente prescrive dei comportamenti.

Quindi non esistono tecniche di interpretazione del comportamento? Certo che esistono, ma se le conosci davvero sai che non potranno mai darti “spiegazioni certe”.

 

All’inizio è così

 

Quando inizi a studiare psicologia, approfondisci determinate tematiche ti si apre letteralmente “un mondo”. Inizi a comprendere cose che prima non avresti mai considerato.

Inizi a comprendere meglio te stesso e gli altri, e tutto questo è meraviglioso. Il problema è che all’inizio tali conoscenze sono così dirompenti da darci l’illusione di sapere.

Ci illudiamo di aver già capito come funziona “nostra madre”, il nostro partner ed il nostro vicino di casa, ma non è così, le cose sono più complesse.

Fortunatamente tale fenomeno non accade solo con la psicologia ma con qualsiasi forma di apprendimento complesso.

Se inizi a suonare la chitarra dopo qualche mese ti sentirai un super chitarrista (se sei un minimo portato) ma la verità è che sei lontanissimo da esserlo.

 

Illusione della competenza

 

Quella del “chitarrista” è un’analogia che uso molto spesso, perché mi aiuta a far chiarezza su tale tema, quello dell’illusione della competenza.

Il fatto di passare dal livello “zero” a livello “uno” della chitarra può farti sentire davvero speciale, in poco tempo impari realmente a fare delle canzoncine semplici.

In poco tempo passi dal semplice immaginare come si suona al suonare per davvero. Solo che se vuoi suonare realmente ti accorgi subito che ti “manca qualcosa”.

Devi affinare il tocco, il tempo, la diteggiatura ecc. tutti aspetti che affini con la pratica e lo studio, ma la cosa interessante per noi è che sono tutte abilità invisibili ai neofiti.

 

Sfida fra chitarristi

 

Se prendi un chitarrista che suona da 2 anni con impegno ed un altro che suona da 20 anni e provi a confrontarli (non essendo un chitarrista) non riuscirai a cogliere tutte le differenze.

E’ chiaro che se il secondo chitarrista fra lo sborone facendo 2000 note al secondo te ne accorgi ma se suonassero entrambi “la canzone del sole” pochi si renderebbero conto della differenza.

Chi se ne accorge? Chi sa suonare la chitarra o chi ha uno spiccato orecchio musicale costruito con anni di ascolto attento e appassionato.

Questo è un fenomeno molto particolare: agli occhi dei non addetti ai lavori non si capisce troppo la differenza tra un neofita ed un esperto.

Più la cosa che si sta facendo è complessa, come suonare uno strumento e meno si riusciranno a cogliere le differenze sostanziali.

 

Psicologi e altre professioni

 

Quindi se per caso ti capita di vedere uno psicologo all’opera, più questo è bravo e meno ti accorgerai di ciò che sta facendo, proprio come il chitarrista.

Più un chitarrista è alle prime armi e più dovrà muoversi per fare certe cose, quei movimenti saranno decisamente vistosi, più pratica invece e più diventano invisibili.

Lo stesso vale per la psicologia, qui ci inserisco un altro bel tema che è quello della tecnica. Più un chitarrista è alle prime armi e più è affascinato dalla tecnica.

Perché? Perché capisce che attraverso la tecnica può apprendere rapidamente cose molto interessanti e gli da una impalcatura per il suo modo di suonare.

Più un musicista è preparato ed esperto e meno è interessato alla tecnica, un po’ perché l’ha già acquisita e fatta propria e un po’ perché ha scovato “la sua tecnica”, il suo modo unico di fare le cose.

 

Corsi di formazione

 

E’ per questo motivo che nei corsi con le tecniche psicologiche maggiormente innovative si trovano “pochi terapeuti esperti”, perché loro hanno già costruito quel bagaglio.

Da un lato è giusto ma dall’altro lato è sbagliato, visto che la psicologia segue le regole della scienza, è ovvio che vi saranno continui cambiamenti e rinnovamenti.

E in realtà anche il musicista appassionato e professionale segue corsi di aggiornamento e passa ore a fare scale ed utilizzare tecniche. Solo che il tutto è molto meno visibile.

I giovani o i neofiti si innamorano di ciò che può aiutarli a fare le cose meglio, come tutti i consigli ecc. Ed è per questo che difficilmente qualche mio collega esperto arriverà a leggermi sino a qui 😉

(Ti prego, se sei un collega esperto lasciami un commento, dimostriamo a tutti che c’è tanta curiosità anche da “fatti e formati”).

 

Gli errori della psicologia

 

Come tutte le scienze complesse anche la psicologia ha fatto una marea di errori, così come la medicina, l’astronomia, la fisica, la chimica ecc.

Nel Qde mi concentrerò maggiormente su tali errori, in modo da non mostrarti solo il lato positivo del mio mestiere ma anche qualche scheletro nell’armadio.

C’è ne sono tanti e in tutte le materie, quelli “psicologici” però ci danno modo di capire alcune cose che se approfondite possono proteggerci anche dai “para guru moderni”.

Infatti alcuni errori che la psicologia ha fatto in passato vengono inconsapevolmente ripresi da chi ha poca cultura psicologica e rivenduti come “grandi novità”.

Ne parliamo nel nostro quaderno degli esercizi… ora ti lascio a questa video inchiesta che ha fatto parlare tanto e ti chiedo di presentare attenzione.

 

 

Lo hai visto? Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un tuo parare qui sotto…

A presto
Genna

 


Gennaro Romagnoli
Gennaro Romagnoli

Mi chiamo Gennaro Romagnoli e sono uno Psicologo, Psicoterapeuta ed esperto di Meditazione. Autore e divulgatore di PsiNel, il podcast di psicologia più ascoltato in Italia. Se desideri sapere di più clicca qui.